Monday, October 25, 2010

Assente giustificata!!!

Ragassuole… ci siete ancora??? Beh spero di sì, perché io finalmente sono tornataaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!! Dico subito che non è stata colpa mia e che non mi è presa nessuna perdita d’ispirazione, semplicemente non avevo internet!! Appena arrivata a dire la verità ero convintissima di potermi connettere, ma avendo formattato in Italia qui non mi funzionava più niente, e non ho voluto chiamare il tipo a re-installarmi tutto se tanto poi avrei dovuto traslocare…
Accidenti quante cose avrei dovuto raccontare volta per volta!!! Dal viaggio incasinatissimo, al rientro, a tutti I weekend e ovviamente Lui, il mio bellissimo brillantissimo Prof. Bear!!!
Lo so che portero al vostro suicidio ma DEVO farlo, voglio assolutamente cercare di scrivere quello che riesco a ricordare di queste ultime tre settimane, perche sono stata impegnata ma molto felice… Poi in Italia avevo preparato un post bellissimo e salvato su Windows Live Writer, e poi mi si e cancellato… Daro la precedenza al resto. Ma andiamo con ordine.
Il 7 ottobre il mio papà mi accompagna alla stazione dei pulman per prendere la navetta che mi avrebbe portata a Milano… Sono riuscita a comprare l’ultimo biglietto. Bene dai, giornata fortunata oggi!, Ho pensato. Facevo ciao con la mano a mio papà che è stato lì ad aspettare che la navetta scomparisse alla vista prima di andarsene… cosa che mi ha un pochino imbarazzata perché non è da lui, ma mi ha fatto emozionare… ho capito che, nonostante le varie discussioni quasi quotidiane durante il mio soggiorno in Italia, è sempre contento di me, e anche se non mi approva molto ed è preoccupato per il mio futuro, ancora non l’ho deluso. Il mio papino.
A Milano tutto è andato liscissimo, bagagli di peso perfetto, passati tuttii i controlli, ero al gate ad aspettare parecchio prima, a leggere. E poi non sento il mio nome, urlato in aeroporto, accompagnato dalla richiesta di recarmi al deposito bagagli smarriti??? Miiinchia hanno trovato il formaggio! Ho pensato, imprecando già al pensiero del pecorino che non avrei più potuto portare agli amici. Vado a cercare il posto in cui mi hanno detto di recarmi, e chiedo, e mi dicono che il mio aereo per Bruxelles è in ritardo, e di conseguenza devo cambiare perché non farei in tempo a prendere quello per pechino. Accidenti!!!
Vado col mega-zainone e il trolley e la borsa e il portatile all’agenzia, ancora ottimista, pensando che magari mi ritrovo in business class!! Invece mi dicono che non ci sono altri voli in cui possono inserirmi, l’unico sarebbe dopo 8 ore. Poi ne trovano un altro con la Aeroflot (non so se sapete che fama abbia la Aeroflot). Va beh, meglio rischiare la vita piuttosto che rimandare il volo, ho pensato. Però c’era un altro piccolo problemino, a cui loro non avevano pensato. Avrei perso anche il volo da Pechino a Q. L’agenzia però non era tenuta a risolvermi anche quel problema, così ho dovuto chiamare in Cina alla segretaria che mi cambiasse il volo. Lei era in vacanza, dopo varie peripezie telefoniche ha capito e mi ha detto che si sarebbe occupata lei del volo. Le ho dato tutti i dati, dicendole quale volo prendere, da che terminal e a che ora.
Intanto vado a rifare il check-in per il nuovo volo. E non mi riconoscono il passaporto. Sto 40 minuti ad aspettare che ce la facciano. Rifaccio la coda per la sicurezza. Ritiro fuori il portatile. Mi imbarco.
Dopo 3 ore e mezza sono a Mosca. Un delirio. Se c’è una cosa che non rifarò se potrò evitarlo, sarà passare per l’aeroporto di Mosca. E’ assolutamente vergognoso. La maggior parte delle hostess non parla inglese, gli avvisi vengono dati solo in russo, una disorganizzazione esemplare, seppur l’aeroporto sia nuovo.
Il mio volo aveva un’altra ora di ritardo, cosa scoperta per caso perché non era stato annunciate. Intanto la segretaria stronza mi manda I dettagli per il volo cinese interno, e quella stupida mi aveva preso un volo prima dell’orario richiesto, e da un altro Terminal!!! Ringrazi solo che ero a Mosca perche l’avrei accoppata nel giro di un minuto. Alla fine ho deciso di smetterla di preoccuparmi da Mosca di quello che sarebbe successo a Pechino, e che in qualche modo ce l’avrei fatta, e che, anche se fosse stata piu lunga, nel giro di 24 ore avrei rivisto il mio uomo, e il pensiero mi ha tirata un po’ su.
Alla fine siam partiti, e il viaggio non è andato affatto male, aereo comodo, buon cibo, bei film, e soprattutto un’ottima suddivisione delle ore di volo (Milano-Mosca 3,5 ore, Mosca-Pechino 7,5 ore… perfetto), che ha compensato il servizio scadente delle hostess di volo (“What do you want? Water?” ditto sbuffando e col tono di un gangster da una tizia troppo vecchia per fare la hostess. Quella gentile e carina invece scadeva per la scia di sudore che lasciava ad ogni passaggio, incredibile. Lo steward non parlava inglese).
E alla fine sono arrivata a Pechino! E li e stato tremendo. Credo di non aver mai sudato tanto in vita mia. Dogana. Coda chilometrica, ho aspettato un po’, poi ho detto che avevo un aereo in mezz’ora e sono passata davanti. Corri al ritiro bagagli, ancora non sono arrivati, aspetta. Aspetta, aspetta. Niente. Mezz’ora dopo, ancora niente. Cazzo! Ovviamente i miei erano gli ultimi, e già a momenti piangevo per il sollievo che fossero arrivati entrambi. Poi corri a cercare il pullman per il terminal 3. Check-in. Sicurezza. Gate. Preso!!!!! Non ci volevo credere!!! Ero sull’aereo per Q.!!!!
Quando sono arrivata, avevo un sorriso enorme. Ero proprio contenta di essere a casa. E non ero neanche troppo stanca. E avrei rivisto il mio uomo in poche ore! Ritiro bagagli e uscita, una passeggiata. Intanto accendo il cellulare e lui mi aveva scritto! Visto che ero arrivata in ritardo rispetto a quanto programmato, mi ha chiesto se stavo bene, e se ero a casa. Vado direttamente a registrarmi in Polizia, come lui mi aveva suggerito di fare, ma non posso farlo perché non ho il contratto della casa. Che palle!! Intanto messaggiamo. Arrivo a casa, e quando entro sono cosi felice!!! Mi doccio e mi sistemo, lui intanto va in palestra, poi mi dice di andare la sera, che cucinerà lui. Vado per le 19,30, pensando che gli vorrei saltare al collo ma sapendo già che mi accogliera con un “Hey, dude! What’s up?”. Ma sorrido al pensiero.
Invece mi apre a torso nudo dicendomi che è appena rientrato e che puzza e che si deve docciare, mi dà un bacio e parliamo un po’ poi mi chiede se può docciarsi. Io nel frattempo inizio a vedere come preparare il Jimbalaya che gli ha mandato sua mamma nel pacco.
Poi lui finisce, finiamo di preparare insieme, mangiamo mentre ci raccontiamo le ultime cose, gustando questo piatto tipico di New Orleans.
Poi mi porta nella seconda camera, quella che usa solo per ufficio o per l’armadio, ci sdraiamo sul lettone e lui mi dice “I’m glad you are back”.
Mi spiega che vuole trasformare la stanza in una Huka-room, per rilassarsi, e che se ho voglia nel weekend lo potrò aiutare.
Intanto lo chiamano gli amici ma lui dice che resterà a casa, che io sono tornata.
E stiamo insieme tutta la sera, gli ho detto “I missed you”, e lui ha risposto “Me too”.
E’ stato tutto bellissimo. Gli ho dato le cosine che gli avevo portato dall’Italia, le calamite per il frigo a forma di saxofono, di tartaruga e di macinino da caffé (si è comprato un set tutto manuale per fare il caffé), e non mi ricordo cos’altro, ma abbiamo conservato il pecorino per farlo assaggiare pure a Guillaume.
Lui anche aveva un regalino per me. La cosa meno romantica del mondo, ma apprezzatissima. Carino!
Sabato ho un vuoto totale… Non ricordo cos’abbiamo fatto, ah si il mattino sono andata a registrami con Lisa e Gabi, poi abbiamo raggiunto Sander e Il mio uomo e siamo andati tutti insieme a mangiare al coreano. A. era un po’ strano, ma poi mi ha detto che si sentiva un po’ crabby e non aveva voglia di assecondare i capricci di Gabi… Poi siamo andati a Jimolu per cercare la roba per la sua stanza. Abbiamo comprato 4 grosse coperte arancioni di un materiale morbidissimo, poi ci siamo fatti fare dei cuscinoni a caramella. Tornati a casa abbiamo provato a sistemare il tutto. Poi io non mi ricordo dove sono andata, forse nella casa nuova a dare un’occhiata e a deprimermi un pochino.
La sera non mi ricordo piu… probabilmente siamo andati a mangiare fuori, chissà dove, perché io non avevo niente in casa. Vietnamita con Chris, forse? Non ricordo se era quel giorno lì. La domenica di nuovo insieme, l’ho raggiunto al Kona dopo essere andata chissà dove, e abbiamo parlato di lavoro, perché mi aiuterà in una cosa che voglio fare. La sera abbiamo mangiato la pizza da Cassani, e lì ho trovato due miei colleghi, uno giovane, che mi ha vista con A. e mi ha fatto i complimenti, poi un altro, con la famiglia, che mi ha strizzato l’occhiolino.
Lunedì ho ripreso a lavorare. A. l’ho sentito martedì, quando mi ha chiesto se ero andata a mangiare alla Trattoria Verde, che gli sembrava di avermi vista, e poi mercoledì, quando mi ha invitata a cena con Guillaume.
Quel giorno io avevo in programma la palestra, solo che io ci vado più tardi di lui, perche esco dopo da lavoro. Ma lui mi ha pure chiesto di portare del pane, se ne avevo. Io ho detto che sarei andata a comprarlo dopo la palestra, e lui non I ha più detto nulla. Io mi sono un pochino scazzata, perché, dico io, se tu finisci alle 7 e mezza e io a quell’ora comincio, e abito lontana, e già arriverò in ritardo, e ci metto più tempo a farmi doccia e shampoo, non ci puoi andare tu a prendere il pane, o mandare G. che ha la macchina?
Comunque, alla fine mi ero proposta io di andare a prenderlo, e non mi piacciono le persone che si propongono solo per essere gentili e intanto sperano di sentirsi dire “Ma no figurati, non ti disturbare…”. Se ti proponi di fare una cosa e perche pensi di poterla fare, e che la farai in ogni caso. Poi magari lo fai anche per gentilezza e non hai tanta voglia, ma se la tua offerta viene accettata non ti puoi lamentare. O no? Pero temevo che A. fosse un po’ scazzato perché sarei arrivata tardi per via della palestra, e non mi piace farmi aspettare, cosi andare al Mykal a prendere il pane mi avrebbe portato via altro tempo. Gli ho scritto di cominciare a mangiare, che tanto io dopo la palestra non ho mai molta fame. E di nuovo, era vero, e non l’ho detto per sentirmi rispondere “Ma no figurati, ti aspettiamo”, anche se pensavo che l’avrebbero fatto e questo mi dava solo più fastidio perché mi sentivo pressata a fare in fretta quando non potevo più di tanto.
E invece poi, arrivata, mi ha aperto la porta, non era scazzato per niente, anzi mi ha detto che avevano appena cominciato a preparare.
Una della cose che mi piace di lui, è che con lui ci si può dire cosa veramente pensi, e lui fa lo stesso. Entrambi sappiamo che in genere le persone dicono una cosa e ne pensano un’altra, e di conseguenza tu non sai mai cosa rispondere o cosa fare. Ad esempio, se io fossi arrivata e avessi visto che loro avevano già mangiato, tante ragazze ci sarebbero rimaste male, dicendo “Ma come, non mi avete aspettato?”, al che lui avrebbe risposto: “Ma se me l’hai detto tu di cominciare senza di te, che non avevi fame!”. Insomma, io non sono cosi. E lui nemmeno. Ne abbiamo parlato una volta, e abbiamo deciso che è stupido complicarsi le cose. Mangiate pure vuol dire mangiate pure, pago io vuol dire pago io, non c’è problema vuol dire non c’è problema. Punto. Quindi siamo semrpe molto chiari e sinceri, ed è un piacere.
Insomma, avevano fatto le cose in grande, con ottimo vino, il Jimbalaya stavolta con pollo e gamberetti, e poi il mio pecorino con la baguette. E’ piaciuto moltissimo.
La serata scorreva piacevolissima, e io, non so bene perché, forse perche temevo che G. si sentisse a disagio a stare con una coppia (anche se noi con altra gente siamo molto discreti, tanto che all’inizio nessuno aveva capito che c’era qualcosa tra noi), ma apprezzandolo per starci lo stesso, ho fatto comunella con lui ai danni del povero A., tartagliandolo di battutine un pochetto pungenti, con G. che mi dava corda. Tanto che alla fine mi sono imposta di smetterla perché se mi ci metto divento pesante e non volevo certo esagerare.
Poi A. mi ha fatto vedere la camera… All’inizio non voleva, perché diceva che non era finita e non potevo entrare, alla fine poi mi ha dato il permesso. Mi ha detto che G. aveva avuto un’ottima idea, e che avevano tolto la testiera del letto, e sistemata alla parete opposta coprendola con un lenzuolo scuro per fare una mensola su cui poggiare le candele. Adesso il letto era tutta un’altra cosa! In più aveva fatto cucire le coperte per crearne una unica grande da ricoprirlo tutto, anche sui lati. Con le lanterne cinesi e le tende chiuse, la luce era bellissima. Ancora non era finita, ma si vedeva già che sarebbe diventata veramente accogliente.
Finito di mangiare ho chiesto se potevo usare internet per controllare la posta e vedere se la mail che aspettavo era arrivata, e mentre ero sul lettone G. ha detto che andava a casa. Io mi sono un po’ stupita perché credevo saremmo andati via insieme e mi avrebbe dato uno strappo fino a casa, ma dovevo ancora finire di leggere e A. non ha detto niente. Lui e uno che dice quello che pensa, quindi mi aspettavo un “Hey, Ele, why don’t you go home with G.? It’s easier for you. Do you mind, G.?”, E invece non l’ha proposto, quindi ho pensato che gli andava che stessi ancora un po’.
E’ venuto anche lui nella stanza figa, e si è messo sopra di me per leggere la mail. Poi mi ha aiutato a rispondere, e intanto mi coccolicchiava. Era carinissimo, diverso dal solito e non so perché, non cosa cosa gli sia preso, veramente veramente adorabile. Così, finita la mail, mi ha rubata dal computer senza darmi il tempo di inviarla, ed era cosi carino, ma cosi carino, che alla fine ho detto quello che non osavo dirgli. Me ne sono uscita con:
“You know, I don’t know what you think about it, but I think I should be your girlfriend”.
La risposta è stata un “WHAT????” detto tra l’urlo e la risata. Io ormai ero in ballo e dovevo ballare, così gli ho ribadito che era proprio così, che secondo me era cosi che doveva essere.
E lui poi mi ha detto: “Why, weren’t you already?”
“Was I?”
“I mean, I don’t think this way… It’s a little bit…. High school stuff, isn’t it?”
“It is. We don’t like… ‘tag’”.
“Yeah… exactly”.
E io ho sorriso, perché sapevo esattamente cosa voleva dire. E per me vale uguale. Voglio dire, non mi frega niente se ci diciamo che siamo insieme, la qualità del tempo che spendiamo insieme fa sì che non m’importi, perché so che siamo insieme, anche se non è mai stato ‘deciso’. E non mi interessa dirlo per essere sicura di avere l’esclusiva, perche se la qualità del tempo speso io e lui è tanto alta, mi basta per fidarmi completamente, per non avere nessuna paranoia. E ho voluto chiedergli non perché volevo cambiare qualcosa, perché volevo delle conferme, ma perché mi sono resa conto che io mi faccio tante domande e ho tanti dubbi perché lui non mi dice nulla, perché lui mi presenta come la sua ‘amica’, ma allora perché lui non dovrebbe avere gli stessi miei dubbi, visto che io mi comporto uguale? A volte basta dirsele, le cose. E così ho fatto. E, sapete cosa? E’ cambiato completamente.
Quella sera è stata una delle più belle in assoluto, dolcissimo, e non voleva farmi andare via. Era tardi e il giorno dopo avrei lavorato e lui voleva che mi fermassi li, e che al Massimo passassi da casa il mattino, ma sapevo già che sarebbe stata troppo dura. Meglio ritardare un po’ la sera, soprattutto se ne vale la pena. Mi ha detto che dovevo andare ad abitare più vicina. Alla fine l’ho lasciato alle 03,30, e alla porta io ho fatto per dargli il solito pugno e dirgli “Bye dude”, ma lui ha detto “No no no”, e mi ha baciata.
Sono tornata a casa svolazzando sul taxi, andata a dormire alle 4 e svegliata con lo stesso sorriso idiota con cui mi ero addormentata e un pensiero fisso in testa: ho il ragazzo!!! E adesso lo posso dire. Ecco cos’e cambiato: lo posso dire sicura che a lui sta bene! E questo mi fa sentire meglio.
Il giovedì mi ha scritto di nuovo lui, per chiedermi se volevo andare a mangiare al Tedesco. Io non me l’aspettavo assolutamente ed ero coi miei due capi-colleghi a prendere l’aperitivo al Kona e a stordirli con la mia felicità e il mio sonno, e poi dovevo vedere Ale, e per di più avevo due enormi scatoloni presi in azienda per il trasloco. Però era stato troppo carino e farei acrobazie per vederlo anche solo due minuti. E poi i miei due capi-colleghi mi hanno quasi obbligata ad andare, così gli ho scritto che l’avrei raggiunto più tardi. Sono andata da Ale, poi sempre con gli scatoloni sono andata al ristorante. Lui era li con Tom, quasi finito di mangiare. Ci siamo salutati col bacio a stampo, prima volta di fronte ad altri. Vedi che dovevo parlarci allora!! Ho sciolto tutti e due. Insomma, abbiamo passato poco tempo insieme ma e stato piacevolissimo lo stesso. Ognuno poi è andato a casa sua, io stanchissima dalla sera prima ancora.
Venerdì mi ha di nuovo scritto lui, per dirmi che era con G. al Freeman. Li ho raggiunti, mq non siamo stati molto. Di nuovo lui carinissimo, c’è sempre una grande complicita tra noi. Poi ci siamo trasferiti da lui, a finire il mio pecorino e certi biscotti che abbiamo comprato. G. ci ha lasciati presto. Ci siamo addormentati nella stanza figa, poi nel pieno della notte ci siamo trasferiti di là.
Il sabato mattina sono andata presto nella casa nuova per pulirla insieme a una signora, poi i tipi del trasloco mi hanno chiamata chiedendomi di anticipare il tutto di un’ora e mezza… Panicoooo!!! A parte che ero depressa perché stavo odiando quella casa, troppo sporca e trope cose che non vanno, lasciando stare il bagno. Poi persino la signora cinese mi ha detto che non era un granché come casa, e che era sporchissima. Siamo riuscite a pulire la metà di quello che avevo pensato di fare, e anticipando il trasloco non avevo manco il tempo di finire di inscatolare.
Quando sono arrivati i tre tipi, si son messi a darmi una mano, e ho deciso di non guardare. Giravi gli occhi un secondo, e metà degli scatoloni era già stata portata giu e caricata. Impeccabile velocità. In mezz’ora non c’era più niente in giro, compreso il contenuto di frigo e freezer che hanno rovesciato senza tante accortezze in varie buste che trovavano. Insomma, un trasloco rapido ma proprio terra terra eh… Ma nel giro di 45 minuti e con 15 euro ero nell’altra casa, a sistemare le mie cose.
Poco dopo lui mi ha chiesto notizie e, quando ha saputo che ero nella casa nuova, ha insistito per venire a vederla, visto che fino ad allora non gliel’avevo permesso, vergognandomi da morire del mio errore. Insomma, prima avrei voluto sistemarla un po’! La sua approvazione era fondamentale e ci tenevo al suo parere. Alla fine ho ceduto, visto che era già passato uno dei miei capi-colleghi, per portarmi della carta per foderare l’interno dei mobili e a lui era piaciuta, a parte il bagno, anche se ha detto che mi può aiutare a sistemarlo un po’.
A. è venuto e mi ha chiesto “What’s wrong with this house???”. Insomma… Non solo ha detto che non aveva nessun problema, ma anzi… gli piaceva!!! Soprattutto la mia stanza, e ha detto che l’avremmo sistemata e fatta bella come la sua e che mi avrebbe aiutato e che era curioso di vedere l’altra camera una volta finita.
Sabato sera poi siamo andati a mangiare fuori al new Diner perché io ovviamente in quei giorni non avevo nulla in casa, poi siamo andati all’Lpg. Abbiam preso la bottiglia, per una volta non ho voluto pensare ai soldi. E meno male, perche indovinate chi ci ha raggiunti, poco dopo? La danese che lui ha mollato per me!!! Ed era bellissima. Oddio, sempre vestita in modo parecchio discutibile per il rispetto dell’occhio, ma il viso era davvero notevole. Biondissima, caschetto con frangetta, occhi azzurrissimi e truccati, bocca rossa. Lui però e stato splendido, l’ha salutata e ci ha scambiato due parole, però poi finita lì. Lei è andata via, poi è tornata al tavolo, ma lui è stato tutta la sera a parlare con me. Anzi, è arrivata Kelly, una ragazza coreana che ha salvato il suo numero sul cellulare con un appellativo non proprio carino, e lui quella sera si è difeso dicendo che deve cambiare nome, dicendo che io ero la sua ragazza, non stava flirtando con una qualunque, e che è stata dura avermi, perché io sono dura, e perché lui sta diventando vecchio, grasso e perde i capelli, e che non si spiega come ce l’abbia fatta. Insomma, l’ha detto! Ha detto che sono la sua ragazza!! E con la danese lì dietrooooooooo!!!!!!!!!! Poi eravamo un pochino allegri, ed e venuto di nuovo fuori il discorso Hawai’i. Di nuovo mi ha detto che mi piacerebbe e che ha cominciato a guardare i voli ma non riesce a trovarne sotto gli 800. E che suo fratello può prestarci la macchina o la moto e noi possiamo stare con lui e risparmiare. Ha detto che conosce tutti i posti più fighi e che potremmo farci una settimana a Maui e una a Honolulu. Gli ho chiesto se è sicuro che a suo fratello faccia piacere avere una sconosciuta in casa, e lui mi ha detto che non c’è assolutamente nessun problema, che la sua famiglia se dice va bene vuol dire davvero che va bene ed è sicuro che per suo fratello sarà un piacere avere gente in casa.
Poi siam tornati a casa sua. Altro risveglio altra giornata insieme… Di nuovo a Jimolu, abbiamo comprato anche roba per il mio divano, stavolta. Poi ci siamo divisi mentre io andavo dalla sarta, e quando ci siam ritrovati lui mi ha detto che aveva trovato un cuscino che gli piaceva ma costava troppo cosi aveva detto alla signora che voleva la mia opinione. Siamo tornati e le tizie del negozio cercavano di convincermi, perche dicevano che lui aveva detto che doveva chiedere l’opinione della sua ragazza. E poi gli hanno detto “Ni de nu pengyou zhen piaoliang! (=la tua fidanzata è molto bella)”, e lui ha risposto: “Wo zhidao (=Lo so)”, e loro si sono messe a ridere. Poi siamo andati di sotto a cercare un batik, e di nuovo ha chiesto a me, e infine ha preso quello che mi piaceva di più. Alla fine siamo usciti da li carichi di borse e buste, siamo andati da me a sistemare la roba, poi da lui. Lui è stato molto soddisfatto sia del mio copridivano rosso che della sua roba, la stanza figa migliorava a vista d’occhio.
Poi credo siamo stati a casa a mangiare e a guardare un film forse, non ricord
Altra settimana… Di notevole c’è che mi ha cercata lunedì, martedì e mercoledì… Una volta ho portato qualcosa da lui e abbiamo mangiato lì, così mi ha fatto vedere la lampada indiana che aveva ordinato per la stanza figa… Un effetto stupendo!!! Quella stanza è diventata il nostro posto rimantico, con quella luce calda e avvolgente, aranciata e rossa, i mille cuscinoni, la lampada, le lanterne cinesi e le mille candele. Li ci coccoliamo fino ad addormentarci, sempre stretti stretti.
Un’altra volta l’ho raggiunto in centro e siamo andati all’indiano. Poi è venuto lui da me e mi ha sistemato un bel po’ di cosette, cambiato le luci, tolto qualche brutta cineseria dalle pareti, dicendo che risolvere i miei piccoli problemi era divertente.
Ci siamo rivisti poi il venerdì sera dopo cena, ho raggiunto lui, Chris e G. a casa di A., poi siamo andati insieme al Freeman, unica donna, poi si sono aggiunti un ragazzo cinese e un Americano sposato con una cinese. Quest’ultimo dopo un po’ ci ha chiesto da quanto tempo stavamo insieme. Prima volta che lo vedevo e nessuno gli aveva detto niente. Che bello adesso è proprio evidente allora!!!!! Durante la serata A. mi ha anche parlato di una cena domenica sera, a cui voleva invitare il suo socio con consorte, e mi ha chiesto “Would you like to accompany me?”. Che figo… Non sapete che sforzo per trattenermi dal mettermi a saltare.
Poi ho visto Sako e Jack… Ovviamente mi sono alzata per salutarli, e loro hanno avuto l’ardire di dirmi “Ma è questa la gente con cui esci adesso?? Complimenti, clap clap clap”. Io ero allegra quindi non ho risposto per le rime, ma come si permettono? Sono sempre convinti di essere i migliori senza sapere nulla della gente di cui parlano male. E loro che erano al tavolo con un tizio russo che va al lavoro ubriaco quando ci va e non lo licenziano solo perché è amico del figlio del proprietario o qualcosa del genere!! Ma io mica vado a commentare!!! Conosco loro e mi basta. Comunque, quella sera ero anche un po’ partita e ho chiesto a Chris come ci vedeva, me e A. Lui ha detto bene ma io ho insistito, volevo sapere se lui pensava che con me stesse solo per divertimento, per passare il tempo, e la sua risposta è stata che, conoscendo A. non sta con una persona solo per passare il tempo, se ci sta e perché… e poi lui e tornato e non abbiamo finito il discorso.
Casa, nanna, risveglio. Sabato entrambi siamo andati al lavoro, io ho fatto cambio con la mia collega visto che lui mi aveva detto avrebbe lavorato anche lui, poi al ritorno mi ha raccolta alla fermata del pullman un collega italiano e mi ha dato uno strappo. Sabato avevo mille cose da fare ma quando mi ha proposto un aperitivo al Kona con l’altro mio capo non ho voluto dire di no, cosi siamo andati, e indovina chi abbiamo incontrato? A. e Tom, cosi ho fatto le presentazioni… Ormai quasi tutti hanno visto il mio RAGAZZO :D.
Quando i miei colleghi sono andati via io mi son fermata ancora un po’ con gli altri due, poi son partita per le mie commissioni. Ho fatto l’abbonamento a Internet, banca, bollette, poi sono andata da lui che mi aveva detto di andare, che aveva fatto qualcosa di very funny… L’ho trovato in uno stato pietoso, lasciamo perdere che aveva combinato, comunque siamo stati insieme il resto del pomeriggio, poi la sera avevo una cena coi colleghi cinesi dell’ufficio design, quindi l’ho lasciato alle 7 meno 10 e sono andata la, poi l’avrei raggiunto con gli altri più tardi.
Dopo cena ancora non mi avevano fatto sapere niente così me la son fatta a piedi da oltre lo Shangrila fino a casa, quasi un’ora, ma il clima era così piacevole e la mia pancia così piena che dopo stavo molto meglio. Ero quasi a casa che mi scrive per dirmi che stavano andando all’Lpg. Li raggiungo poco dopo, serata strana ma lui carino, finiamo sempre per metterci a parlare io e lui, tanto che a volte temo che i suoi amici possano vedermi come quella che quando c’è se lo porta via e lo tiene per se, anche se alla fine ci viene naturale e non escludiamo nessuno. Ogni tanto ci guardiamo fissi e ci sorridiamo un po’ furbetti e stiamo li, a guardarci (o meglio, io me lo rimiro proprio). Sabato sera a un certo punto si è avvicinato per dirmi qualcosa nell’orecchio e poi mi ha baciata, così, a sorpresa, un bel bacio tra collo e guancia. Io beata…
A casa… nanna, poi domenica mattina. Ci siamo svegliati abbastanza presto, dopo ore fantastiche, io poi sono dovuta andare a pulire la casa vecchia, perche martedì sera devo restituire le chiavi e, se tutto è a posto, ricevere indietro la mia caparra.
Mi aveva chiesto di pranzare insieme ma io ero indietro e volevo tenermi per la cena, così l’ho raggiunto poi nel tardo pomeriggio, dopo parecchie commissioni tra cui l’installazione di internet. Ci siamo trovati al Carrefour per fare un po’ di spesa, poi siamo andati a mangiare. Lui era un po’ crabby, come dice lui, perché sta avendo problemi con il pagamento di un ordine, però per la seconda volta in due giorni (il giorno prima me l’aveva gia detto, da sobrio, di iniziare a prendere seriamente in considerazione se voglio andare alle Hawai’i) mi ha parlato di questo viaggio. Domenica siamo passati ai dati più tecnici e concreti, come la cifra che mi serve e come ci organizzeremo per risparmiare il più possible, e sui voli. Mi ha anche chiesto cosa penso di fare a dicembre, quando dovrò prendere una decisione importante in azienda… o stare per almeno 5 anni, o fuori. E quello che voglio io, diciamolo chiaro, dipende da lui. Se lui va, io non potrei mai restare qui. Odierei questa città. Mi mancherebbe troppo. Mi ha anche detto che, se andiamo alle Hawai’i per Natale, lui ne approfitterebbe per fermarsi un po’ di più e vedere di trovarsi un lavoro e capire se la soluzione di vivere li potrebbe andargli a genio. Miiinchia quando mi fa sti discorsi io mi chiudo, non volendo influenzarlo nelle sue scelte, ma chiedendomi se almeno gli passa per la testa la possibilità di una Ele accanto a lui, alle Hawai’i, Argentina, Minneapolis, Italia o Cina che sia.
Poi era proprio crabby quell giorno, diceva che mercoledì e giovedì vuole andarsene per un paio di giorni per respirare, “I need to get out of here”, insomma… Not a good day. Poi mi ha chiesto di andare a vedere un film da lui, e sono andtaa, anche se avrei voluto farmi le mie cose su internet. Abbiam guardato Toy Story, che io non avevo mai visto, poi me lo sono coccolato per tirarlo su e infine son tornata a casa. E questo è tutto, oggi è lunedì e sono al lavoro. Non ero impegnata oggi e ne ho approfittato per portarmi avanti e postare, altrimenti non ho tempo per post cosi lunghi.
Ma il succo del discorso e molto semplice e conciso, in fondo: HO IL RAGAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ed è la persona migliore che io stessa e tutti quelli che mi vogliono bene e mi conoscono potremmo desiderare per me. E’ una persona che mi arricchisce e mi rende migliore di quanto sono da sola, che mi fa sentire viva e mi dà nuova curiosità nei confronti della vita e di tutto ciò che mi circonda. Che questo paradiso duri finché lo meriterò!!!
Un bacio a tutte, mi siete mancate!!
Ps. Sabato l’ho reso felice proponendogli di organizzare noi una cena del Ringraziamento… Io e Sanne ci siamo gia divise i compiti, lei farà il Turkducken, specialità del Thanksgiving di New Orlenas (turkey+duck+chicken, uno infilato nell’altro… :~o), perché ha il forno grande, io la pumpkin pie e il gravy, e quanlun altro le yams. Non vedo l’oraaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!
Lui era tutto contento e io altrettanto di renderlo felice. Mi ha chiesto se ho bisogno di qualcosa che sua mamma deve spedirgli un altro pacco. Voleva mandarmi il preparato per la pumpkin pie ma… non si fa a mano?? Lui dice che è difficile e mi è presa paura… Insomma voglio che sia tutto perfetto!! Che dite? Viene sempre buona o bisogna avere qualche accortezza o e meglio se mi faccio mandare una scatola di preparato?
POSTILLA DEGLI ULTIMI TWO DAYS…: Oggi mi ero dimenticata il cellulare a casa, e mi è spiaciuto perché lui mi aveva detto che non avrebbe avuto niente da fare quindi magari un po’ di compagnia con un messaggino gliel’avrei potuta fare, e invece… Stasera il mio capo-collega mi ha invitata ad aggregarmi a lui e altri dell’azienda per mangiare la fiorentina, e io ho accettato, perché saremmo stati in pochi, e avevo bisogno di carne. Arrivata a casa trovo un messaggino di A. che mi dice che è annoiato e che, se gli do le misure dello specchio, può occuparsene lui. Che carinoooooo!!! L’ho chiamato e, mi è uscita così, gli ho chiesto se aveva progrmami e se aveva voglia di venire a mangiare con noi, dal momento che ci sarebbero stati dei colleghi dalla Spagna, così lui avrebbe potuto chiacchierare facilmente. Lui ha declinato perchè non aveva l’umore giusto per parlare con estranei, io me l’aspettavo, così niente. Stavo quasi per uscire quando mi ha richiamato per dirmi che aveva cambiato idea e se poteva venire. Se mi avessero fatta santa mi sarei stupita di meno, ma ovviamente ero piacevolmente sorpresa! Ho chiamato subito il mio capo-collega per sapere se era un problema, e poi siamo andati là.
Beh, la serata si è rivelata piacevolissima, anche lui mi ha detto che si è divertito, il mio capo-collega lo conosceva già e han parlato parecchio, mischiando varie lingue, poi è arrivato il Manager della Produzione, quindi adesso lo cnoscono proprio tutti. Abbiamo mangiato tanto e bene e siamo stati tutti contenti. Poi noi abbiamo camminato fino a casa, ci siamo lasciati con lui che mi ha chiesto della mia giornata di domani e che magari ci vediamo.
Arrivata a casa ho scritto un sms di ringraziamento al mio capo, visto che ci ha offerto la cena, e lui mi ha risposto in maniera troppo carina, dicendo che la serata è stata bellissima, ancora più bella perché inaspettata, e dandomi la completa approvazione! Mi ha detto che è rimasto ‘ammaliato’… Ahahahahaah!!! Beh, a chi lo dice!!!!